23. RIEMPIRE, SVUOTARE E LA METAFORA DELLA SCUOLA-parte 1
Ebbene sì.. ricomincia la scuola e ricomincia anche Sopravvivenza! E non si poteva che iniziare con una metafora scolastica.Avete presente il tema in classe? Voi siete di quelli che scrivono (o scrivevano) mezza paginetta oppure di quelli da 4 fogli protocollo e mezzo?! (io mezza paginetta e poi facevo gli spazi larghi e aggiungevo degli aggettivi 😂)Bene anche in foto possiamo immaginare di avere davanti un foglio bianco: il nostro fotogramma. E un tema: quello che vogliamo fotografare.Possiamo quindi scegliere di dilungarci molto, mettere un sacco di dettagli e quindi riempire moltissimo il nostro fotogramma (possiamo anche riempirlo ribadendo sempre le stesse cose) oppure puntare all’essenziale e dire solo le cose che riteniamo necessarie.Insomma possiamo pensare di RIEMPIRE il fotogramma oppure di SVUOTARE il fotogramma.Queste sono due tecniche compositiveun po’ estreme ma anche due stili di fotografia diversi. Attenzione: sia un fotogramma molto pieno che uno molto vuoto sono difficili da gestire.Ma analizziamo un pezzo per volta: RIEMPIMENTOSpesso una costruzione di questo tipo può essere fatta con soggetti che si ripetono (alberi, filari, montagne, animali…). L’immagine potrà in alcuni casi risultare quasi astratta. Il concetto di PATTERN è un esempio di questo metodo: riempire l’immagine di elementi ripetitivi. (diciamo e ridiciamo la stessa cosa) Uno spunto interessante è quello di spezzare questa ripetizione con un elemento di “rottura”, cioè diverso dagli altri.Se invece, riempiendo l’immagine vogliamo, raccontare un luogo o una situazione in maniera meno astratta o concettuale, ma più realistica, abbiamo bisogno di indirizzare l’occhio dell’ osservatore. Lo sappiamo: se gli elementi sono troppi il rischio di confondere l’osservatore è facile. (l’effetto MMMMMM della lezione 5 è dietro l’angolo) Cerchiamo di sfruttare allora alcune delle regole di compositore di cui abbiamo parlato prima per fare in modo che l’occhio di chi guarda la nostra immagine non si perda e sia confuso dalla grande quantità di informazioni ed elementi che si trovano nella foto, ma riesca ad essere indirizzato.